Il Dio della Chiesa

Viviamo nell’epoca del fai-da-te religioso, e ciascuno si sente autorizzato a costruirsi una religione personale secondo i propri gusti. Anziché rivolgersi a Dio stesso per chiedere lumi, si pretende di risolvere il problema della molteplicità delle religioni (e della relativa confusione che ne deriva) attingendo qua e là dalle varie dottrine, come ad un supermarket, riempiendo il proprio carrello solo di ciò che più ci piace, come se la Verità non fosse Una, ma possa essere decisa dal soggetto.

Anche il cristianesimo subisce questo triste modello di comportamento, soprattutto quando, pur accettando Gesù Cristo, non si accetta la Chiesa. Poiché quest'atteggiamento di autosufficienza è molto diffuso, vale la pena (dopo aver parlato, nel numero scorso, del Cristo) di evidenziare quell’indissolubile legame che c’è tra Gesù e la Chiesa. Occorre innanzi tutto chiarire che la chiesa non è un grosso club di credenti, un’associazione cui si può appartenere oppure no secondo le simpatie provate verso i componenti. A fondarla non sono stati gli uomini: Gesù stesso ne è il fondatore e il fondamento ("Chiamò a sé i discepoli e ne scelse dodici", "Tu sei Pietro e su questa pietra io fonderò la mia Chiesa",...). Per quali motivi Cristo istituì la Chiesa, se Egli stesso afferma di essere l’unico mediatore tra Dio e gli uomini? Il Catechismo della Chiesa Cattolica indica quattro ragioni (che poi sono anche i quattro compiti, o mandati, affidati alla Chiesa). Eccoli: il mandato della Parola: la Chiesa avrebbe dovuto conservare, tramandare, interpretare il santo Vangelo e le altre Scritture contenenti la Rivelazione di Dio. Anche chi crede nel Gesù senza chiesa, lo può fare solo grazie alla chiesa stessa che ha conservato e tramandato la memoria di Cristo. La sacra Tradizione ha anzi ampliato la nostra conoscenza teologica ("Molte cose ho ancora da dirvi, ma non siete in grado di portarle", "Lo Spirito di Verità vi condurrà verso la Verità tutta intera") e grazie all’interpretazione divinamente ispirata del suo Magistero, la Chiesa ha potuto, di Concilio in Concilio, corroborata da santi, fedeli teologi, e mistici dottori, garantire un’unicità di dottrina che ha resistito ai secoli e alle molteplici eresie. Tramite il mandato della Koinonia, ossia della comunità d'amore che unisce i credenti ("Siate una cosa sola come Io e il Padre siamo una sola cosa", "Io sono la vite, voi siete i tralci") la Chiesa ha inoltre ricevuto da Cristo il compito di essere la vigna, di costituire cioè un popolo con un'unica anima, una compagnia in cammino che rimanesse unita in Lui dal Suo stesso amore. Chi dice Cristo sì Chiesa no, si rinchiude in una fede privatistica ove il proprio tralcio non fa parte della vite, e vive (ma quanto a lungo?) come una cellula staccata dal corpo, priva di nutrimento spirituale e senza una missione comunitaria.

Gesù conferì alla Chiesa anche il mandato della Liturgia: non voleva che la Salvezza giungesse solo ai suoi contemporanei storici, ma a tutti gli uomini di tutte le epoche ("Prendete e mangiatene tutti...fate questo in memoria di me", "A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi"). La Chiesa dunque non solo annuncia o riunisce, ma anche salva ("Vi farò pescatore di uomini"). Continuando ad elargire tramite i sacramenti lo Spirito Santo, e in particolare continuando a donare il Pane di Vita eterna, Gesù di Nazareth non ha mai smesso di salvarci. Invece la religione del fai-da-te nasconde la gran presunzione di non aver bisogno di salvezza o di potersi salvare da soli.

Il quarto compito affidato da Cristo alla Chiesa è il mandato della Carità. Gli apostoli (di allora come di oggi) devono esercitare una missione di servizio ("Se Io, Signore e Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato un esempio affinché anche voi facciate come Io ho fatto a voi"). La chiesa è dunque missionaria, e viene mandata nel mondo non solo ad annunciare, salvare o riunire, ma anche a servire: questi quattro mandati sono infatti strettamente connessi fra loro, e si alimentano a vicenda.